Il presepe natalizio: tutto su quest’antica tradizione
25 Agosto 2020Costruire ed addobbare il presepe natalizio…che gran momento di spiritualità ed unione familiare…e che emozione deporre il bambin Gesù alla mezzanotte del 24 Dicembre, in una culla riscaldata dal fiato del bue e dell’asinello. Il presepe natalizio è forse la più antica forma di rappresentazione della nascita di Gesù di cui si abbia traccia, ed è oggi tradizione molto diffusa rispettata soprattutto in certi paesi.
A Natale ci si divide un po’ in due correnti principali per quanto riguarda gli addobbi natalizi ed il modo di voler rappresentare la festività: quelli dell’albero e quelli del presepe. Diciamo che quelli dell’albero forse se la cavano più facilmente con gli addobbi, perché alla fine una volta messo su l’alberello (oggi tutti rigorosamente finti e facili da montare sul loro bel treppiede di metallo), non resta altro che disporre luci intermittenti, festoni e palline colorate, e non dimenticarsi del puntale per chiudere in bellezza l’opera. Mettere in piedi un presepe è tutt’altra cosa, soprattutto se si decide di fabbricarlo con le proprie mani.
Origini e storia del presepe natalizio
E’ dell’epoca medievale la testimonianza della prima raffigurazione della natività, ed è un dipinto di un ignoto artista del secolo III ritrovato nelle Catacombe di Priscilla, sulla Via Salaria a Roma. Poi nel secolo V furono i maggiori artisti del Medioevo a scegliere la natività come oggetto principale delle loro rappresentazioni artistiche; Botticelli, Giotto, Piero della Francesca tutti grandi artisti del Medioevo che ci hanno lasciato opere raffiguranti scene della natività anch’esse denominate ‘presepe’.
Il primo presepe vero e proprio, quello tridimensionale e con tutti i personaggi più caratteristici della Betlemme che vide nascere Gesù, risale all’epoca di San Francesco d’Assisi, ovvero nel 1223; fu infatti il frate francescano in persona a realizzarlo nel piccolo borgo laziale di Greccio, in provincia di Rieti, su espressa autorizzazione di Papa Onorio III, 177esimo Papa della storia della Chiesa Cattolica. San Francesco rievocò fedelmente la scena della natività proprio a Greccio perché la considerava molto simile alla città palestinese di Betlemme, che egli stesso aveva visitato di persona.
Personaggi e simboli del presepe natalizio
Ma cerchiamo di entrare un po’ nei dettagli del presepe natalizio, e facciamolo scoprendo insieme i protagonisti delle scene di vita quotidiana palestinese dell’epoca, personaggi ormai diventati famosi perché riprodotti milioni di volte, in tutte le lero espressioni e con i materiali più svariati. Esistono come dicevamo varie interpretazioni del presepe, e in ognuna di esse può cambiare qualche dettaglio, qualche piccolo particolare, ma i personaggi riprodotti sono grosso modo sempre gli stessi.
In un presepe che si rispetti non può mancare un pescatore, in alcuni casi raffigurato mentre pesca sulla riva del fiume ed in altri mentre invece accude al suo banco di vendita nel mercato rionale, così come una lavandaia che strofina i suoi panni sulla riva opposta; ci dev’essere anche una zingara con in braccio un neonato, e poi un pozzo, i Re Magi, Giuseppe, Maria, il bue, l’asinello ed il bambin Gesù nella grotta centrale, un’osteria ed un panificio (in alcuni casi una macelleria) nelle due grotte laterali.
Il presepe napoletano
Napoli è una città che coltiva una particolare passione verso il presepe natalizio e che tiene molto al rispetto di quest’antica tradizione; la capitale partenopea vanta proprio nel settore della fabbricazione di presepi natalizi una lunga tradizione, e sono tantissimi gli artisti che hanno dedicato e dedicano ancora oggi la loro vita a quest’arte manuale fatta di tanta pazienza e costanza.
La zona di San Gregorio Armeno (siamo nel bel mezzo del fitto intreccio degli strettissimi vicoli caratteristici del centro storico di Napoli) col tempo è diventata così celebre da essere eletta come ‘tappa fissa ed irrinunciabile’ da qualsiasi turista si trovi a viaggiare nel Sud Italia, ed è proprio in questo quartiere dove i migliori artigiani fabbricano ed espongono tutta l’oggettistica ed i personaggi che creano grazie alla loro grande manualità. A San Gregorio Armeno si possono trovare anche statuine interamente fatte e dipinte a mano che raffigurano personaggi completamente alieni alla scena della natività; Berlusconi, Prodi, Maradona, Careca, Massimo Troisi e Pino Daniele…poi si sa, in tema di fantasia e creatività poca gente supera un napoletano.
Il presepe nel mondo
Se ci spostiamo per un attimo fuori dei confini della nostra penisola, ci diamo rapidamente conto di quante interpretazioni diverse di presepe si possano incontrare nel mondo; nel presepe catalano ad esempio è molto ricorrente la figura del ‘Caganer’, un pastore raffigurato mentre è intento a defecare, in Perù invece le due figure più classiche del presepe nostrano (il bue e l’asinello) sono sostituite da un lama ed una pecora, per cui…paese che vai presepe che trovi!
Anche in Polonia il culto del presepe è in uno stadio molto avanzato, ma bisogna dire che il loro modo di raffigurare la natività è completamente differente dal nostro; architetture molto complesse interamente realizzate in carta stagnola coloratissima sostituiscono gli scenari naturale caratteristici del presepe nostrano, ed il fulcro di ogni attività non è più una grotta, bensì una sontuosa cattedrale, a dimostrazione del fatto che ognuno vive il Natale che immagina nella sua fantasia.