Ossario di Custoza, un monumento storico
9 Gennaio 2020L’Ossario di Custoza è un edificio storico situato sulla sommità del colle Belvedere nella cittadina di Custoza in provincia di Verona, nel bel mezzo delle colline moreniche del Garda (formate dall’accumulo di detriti risultanti dallo scioglimento di ghiacciai) tra Prealpi ed Alpi, giusto al confine tra Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige.
L’inaugurazione di tale monumento risale al 24 Giugno del 1879 alla presenza del principe Amedeo di Savoia duca d’Aosta, ed al suo interno si trovano i resti dei soldati italiani ed austriaci morti nelle due battaglie di Custoza che avvennero nel 1848 e nel 1866 e che segnarono due date storiche nelle guerre d’indipendenza, in pieno periodo rinascimentale. L’architetto veronese Giacomo Franco si aggiudicò l’appalto per la sua costruzione in seguito ad un concorso nazionale indetto nel 1877, che egli vinse superando altre 82 candidature di altri noti ingegneri italiani.
Storia del monumento
Questa suggestiva torre di 40 metri d’altezza fu voluta ad ogni costo dal parroco del paese don Gaetano Pivatelli per concedere, come detto, un luogo degno alla custodia delle spoglie dei soldati caduti nelle guerre d’indipendenza; al suo interno troviamo infatti una cappella con un altare, alle spalle del quale si accede mediante una scala alla cripta, nella quale sono appunto conservate le ossa dei soldati di entrambi gli eserciti in guerra, quello italiano e quello austriaco.
La fine della terza guerra d’indipendenza (1866) lasciò sul campo di battaglia circa duemila morti, e sùbito gli stessi abitanti di quelle zone si prodigarono per liberare i vasti campi disseminati di cadaveri riunendoli in fosse comune segnalate da grandi croci in legno; il continuo pellegrinaggio dei familiari delle vittime alla ricerca dei loro cari scomparsi in guerra rese poi necessaria la costruzione di un posto in cui potersi riunire in preghiere commemorative ai loro caduti in guerra.
Struttura dell’Ossario di Custoza
Il monumento ha una base di forma ottogonale con quattro lati più grandi e quattro leggermente più piccoli, e si proietta verso l’alto con il suo obelisco raggiungendo i 40 metri dal suolo.
Esiste inoltre un piano superiore dove c’è una vera e propria loggia con tanto di balaustra, che è tra l’altro un suggestivo punto dal quale poter ammirare la pianura padana e la valle dell’Adige in tutta la loro bellezza.
Dall’Aprile del 2018, è stata anche data una nuova sistemazione logistica a tutto il nucleo museale ed alla famosa casetta del custode situata alle sue spalle, migliorandone così la visibilità e l’accesso stesso per tutti i visitatori, e dotandolo oltretutto di mezzi tecnologici all’avanguardia come guide virtuali e supporti video.
La casa del custode
La Casa del Custode non è altro che un piccolo edificio adiacente per l’appunto al monumento e che fu costruita contemporaneamente con esso; come suggerisce lo stesso nome, è stata utilizzata dai vari custodi e guardiani dell’area fino all’anno 2010 incluso.
Successivamente questa palazzina fu interamente ristrutturata ed allestita come spazio espositivo dove il visitatore, con il supporto di mezzi multimediali nuovi ed all’avanguardia, può approfondire e studiare meglio tutte le tematiche inerenti la guerra ed i suoi sviluppi.
Oltre a tutto ciò, all’interno della Casa del Custode troviamo anche una piccola sala destinata a mostre temporanee quali ad esempio “La lapide di Oliosi per i salvatori della bandiera, e “Il dettaglio della storia”.
Visitare l’ossario di Custoza
L’Ossario di Custoza ha aderito inoltre alle ultime quattro edizioni dalla ‘giornata europea del patrimonio’ ed a quelle della ‘giornata nazionale delle famiglie al museo’; in occasione delle date esatte in cui terminarono i due pesantissimi conflitti ed anche in concomitanza con la data di costruzione del polo museale, l’Ossario diventa luogo di incontri ed attività divulgative, con il patrocinio del comune di Sommacampagna (VR) e la prestigiosa presenza di importanti storici e storiografi nazionali.
Quello che distingue l’Ossario di Custoza da altri ossari italiani di carattere militare è il fatto che i teschi e le ossa in esposizione sono a diretto contatto con il visitatore, provocando in lui forti emozioni e coinvolgimento emotivo; se saliamo più in alto verso il ballatoio abbiamo infine una visione a 360 gradi ti tutto lo scenario che ospitò le battaglie e che oggi è invece ricco territorio di produzioni enogastronomiche ed allevamenti animali.