Benito Mussolini e il fascismo
Ci troviamo in pieno periodo di crisi economica iniziata immediatamente dopo la fine delle ostilità della Prima Guerra Mondiale, ed è un periodo in cui il costo della vita aumenta di pari passo con la disoccupazione, quest’ultima dovuta anche al ‘rientro’ dei numerosi militari dal fronte; conflitti sociali, scioperi nelle grandi fabbriche del nord Italia, i sindacati che fomentano una rivoluzione comunista, e le strutture statali che iniziano ad indebolirsi, creano le condizioni adatte per il moltiplicarsi delle tensioni sociali e delle lotte operaie.
Nasce in questo contesto storico, proprio per mano dei reduci di guerra un nuovo movimento politico con ispirazione socialista, ma con progetti ed ambizioni nazionaliste, quello dei fasci italiani di combattimento, ed inizia un periodo di aspri combattimenti e guerre sociali contro sindacati e i partiti di ispirazione social-comunista; nel solo biennio 1921-22 circa 3000 vittime, questo è il triste segno lasciato dai violentissimi scontri, preludio alla famosa marcia su Roma con la quale il Partito Nazionale Fascista di Benito Mussolini conquisterà poi il potere.
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