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Prostituzione, un tema affrontato molte volte ma mai risolto

Sono trascorsi decenni, sono cambiati i governi, le leggi, le usanze, ma quello della prostituzione è e sarà sempre un tema irrisolto, perché in effetti ancora oggi non si sa bene dove finisce la legalità ed inizia il reato. La storia ci insegna che questo è un mestiere vecchio come il mondo e, proprio partendo da questo dato di fatto, non si riesce a capire come ancora oggi non si sappia fino a che punto sia legale prostituirsi, ed in quali casi è considerato invece un crimine.

Fu la senatrice Lina Merlin il 20 Febbraio del 1958 ad abolire quanto era stato fatto fino ad allora per cercare di regolamentare il fenomeno; sua è infatti la Legge numero 75 approvata in quella stessa data ed in vigore ancora oggi, che stroncava sul nascere ogni tentativo di regolarizzare il fenomeno e che metteva definitivamente al bando le case chiuse. Molti credono sia stata la decisione giusta, ma perché? Non sarebbe stato meglio ‘circoscrivere’ in un certo senso il fenomeno, e limitarlo alla sola frequentazione delle case chiuse, con tanto di assistenza sanitaria e tasse pagate dalle lavoratrici del sesso?

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Benito Mussolini e il fascismo

Ci troviamo in pieno periodo di crisi economica iniziata immediatamente dopo la fine delle ostilità della Prima Guerra Mondiale, ed è un periodo in cui il costo della vita aumenta di pari passo con la disoccupazione, quest’ultima dovuta anche al ‘rientro’ dei numerosi militari dal fronte; conflitti sociali, scioperi nelle grandi fabbriche del nord Italia, i sindacati che fomentano una rivoluzione comunista, e le strutture statali che iniziano ad indebolirsi, creano le condizioni adatte per il moltiplicarsi delle tensioni sociali e delle lotte operaie.

Nasce in questo contesto storico, proprio per mano dei reduci di guerra un nuovo movimento politico con ispirazione socialista, ma con progetti ed ambizioni nazionaliste, quello dei fasci italiani di combattimento, ed inizia un periodo di aspri combattimenti e guerre sociali contro sindacati e i partiti di ispirazione social-comunista; nel solo biennio 1921-22 circa 3000 vittime, questo è il triste segno lasciato dai violentissimi scontri, preludio alla famosa marcia su Roma con la quale il Partito Nazionale Fascista di Benito Mussolini conquisterà poi il potere.

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Charles Darwin e l’evoluzione della specie

Charles Robert Darwin è stato senza alcun dubbio uno dei personaggi più importanti della storia; celebre pioniere della teoria sull’evoluzione della specie, nonché naturalista, biologo, geologo, antropologo, ed esploratore britannico, Darwin fondava il suo pensiero sulla sopravvivenza e sui processi di selezione naturale che essa è capace di scatenare, sostenendo fermamente la teoria che vedeva l’ambiente naturale al centro di ogni processo di evoluzione della specie.

‘Gli individui più deboli, ovvero quelli meno predisposti ad adattarsi all’ambiente naturale che li ospita, vengono eliminati per mezzo di una selezione naturale, e saranno i più forti a sopravvivere ed a trasmettere i loro geni conservando i caratteri della specie’. Era questo il suo pensiero fisso ma, considerando l’epoca, va anche detto che Darwin dovette fare molta attenzione a non essere condannato per blasfemia, visto che le sue teorie sull’origine dell’umanità suonavano così antitetiche a ciò che invece predicava la religione cristiana.

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Il presepe natalizio: tutto su quest’antica tradizione

Costruire ed addobbare il presepe natalizio…che gran momento di spiritualità ed unione familiare…e che emozione deporre il bambin Gesù alla mezzanotte del 24 Dicembre, in una culla riscaldata dal fiato del bue e dell’asinello. Il presepe natalizio è forse la più antica forma di rappresentazione della nascita di Gesù di cui si abbia traccia, ed è oggi tradizione molto diffusa rispettata soprattutto in certi paesi.

A Natale ci si divide un po’ in due correnti principali per quanto riguarda gli addobbi natalizi ed il modo di voler rappresentare la festività: quelli dell’albero e quelli del presepe. Diciamo che quelli dell’albero forse se la cavano più facilmente con gli addobbi, perché alla fine una volta messo su l’alberello (oggi tutti rigorosamente finti e facili da montare sul loro bel treppiede di metallo), non resta altro che disporre luci intermittenti, festoni e palline colorate, e non dimenticarsi del puntale per chiudere in bellezza l’opera. Mettere in piedi un presepe è tutt’altra cosa, soprattutto se si decide di fabbricarlo con le proprie mani.

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Tea, la musa transessuale di Angelo Garino

Angelo Garino è uno dei pochi artisti italiani ad essere passati alla storia per aver rappresentato nelle sue opere una donna transessuale. Tea era il nome della sua bella musa, che egli raffigurava in molte sue opere con una grande femminilità. E’ curioso il fatto che, in quel periodo, l’artista danese Einar Wegener, la cui vita fu raccontata al cinema da Eddie Redmayne in ‘La ragazza danese’, si autoconvinse che nel suo corpo c’era una donna, fino al punto di iniziare a chiamarsi Lili Elbe, e sottomettersi ad un intervento di chirurgia genitale che finì col costarle la vita.

Agli inizi del secolo XX Tea era una transessuale tanto richiesta quanto perseguitata, che sopravviveva vendendo il suo corpo nella città di Trieste e zone adiacenti. Un secolo fa, condurre una vita da trans a Trieste non aveva nulla a che vedere con quello che si suppone sia oggi, epoca in cui la società accetta sempre di più le persone transessuali.
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Charles Dickens e la sua importanza nella letteratura

Lo scrittore e giornalista inglese (nonché ottimo ‘reporter di viaggio britannico) Charles Dickens, è considerato uno dei più grandi e popolari romanzieri di tutti i tempi; a lui è attribuita la creazione di quel genere di romanzo denominato ‘sociale’ nel quale sapeva dare risalto alla vita dei ceti sociali più poveri, denunciando anche situazioni di soprusi e discriminazione da parte dell’aristocrazia.

Nei primi anni dell’ottocento era abbastanza diffusa una particolare corrente narrativa, il romanzo picaresco; l’autore raccontava una storia della quale quasi sempre era protagonista, ed in questa storia descriveva le proprie avventure relazionandole con le difficoltà che può incontrare un giovane appartenente ai ceti sociali bassi. Scrittori come Daniel Defoe e Henry Fielding ne sono stati ulteriori esempi. Dickens seppe fondere bene il romanzo picaresco con quello rosa quasi fiabesco fatto di intrighi ed amori che quasi sempre conducono ad un lieto fine.
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Ossario di Custoza, un monumento storico

L’Ossario di Custoza è un edificio storico situato sulla sommità del colle Belvedere nella cittadina di Custoza in provincia di Verona, nel bel mezzo delle colline moreniche del Garda (formate dall’accumulo di detriti risultanti dallo scioglimento di ghiacciai) tra Prealpi ed Alpi, giusto al confine tra Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige.

L’inaugurazione di tale monumento risale al 24 Giugno del 1879 alla presenza del principe Amedeo di Savoia duca d’Aosta, ed al suo interno si trovano i resti dei soldati italiani ed austriaci morti nelle due battaglie di Custoza che avvennero nel 1848 e nel 1866 e che segnarono due date storiche nelle guerre d’indipendenza, in pieno periodo rinascimentale. L’architetto veronese Giacomo Franco si aggiudicò l’appalto per la sua costruzione in seguito ad un concorso nazionale indetto nel 1877, che egli vinse superando altre 82 candidature di altri noti ingegneri italiani.

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Dante Alighieri e la sua discesa all’Inferno

‘Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, chè la dritta via era smarrita’. Inizia così il primo canto dell’Inferno dantesco, e diverse sono le interpretazioni date a questi versi; una di esse è quella ipotizzata da Guido da Pisa (forse il più antico commentatore del grande poema ), secondo cui il ‘mezzo del cammin di nostra vita’ sarebbe il sonno in quanto dormiamo circa la metà del tempo di cui è composta la nostra vita stessa.

Il sommo poeta si immagina dunque in una selva oscura, che simboleggerebbe il momento di travaglio e confusione interiore che sopraggiunge verso la fase mediana della sua vita, in cui la selva rappresenta la strada errata in cui egli stesso si è imbattuto durante il lungo e travagliato cammino della vita, e dove Virgilio interverrà in qualità di guida spirituale per ricondurlo alla realtà.

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Il Tamburino sardo: chi è realmente?

Siamo in piena prima guerra d’indipendenza, in un anno 1848 caratterizzato dal Risorgimento italiano che si opponeva agli attacchi dei popoli conservatori europei con a capo l’Austria; un esiguo manipolo di soldati italiani, assediato appunto dagli austriaci, trova rifugio in un casolare di campagna e il capitano di questo piccolo reparto ordina ad un tamburino (militare di fanteria che dava alla truppa il ritmo della marcia mediante rullo di tamburo) di raggiungere il retro del casolare senza essere scoperto dai nemici, e di correre a chiedere aiuto ad un plotone di carabinieri a cavallo che stazionava nelle vicinanze.

Il tamburino inizia a correre più veloce che può attraverso i vastissimi campi, ma viene però ferito ad una gamba da un proiettile austriaco e cade al suolo; dopo qualche istante si rialza e prosegue zoppicando nell’intento di compiere la sua missione, ma è costretto a fermarsi di nuovo perché non può neppure camminare e perde sangue. Quando tutto sembrava perduto e gli austriaci stavano per sferrare l’attacco finale agli italiani, rinchiusi con le loro speranze all’interno del casolare, ecco che, grazie al piccolo soldato, arrivano i tanto attesi rinforzi che sconfiggono i nemici e li costringono alla ritirata.
Il capitano della squadriglia scampata all’assalto incontrerà poi il tamburino in ospedale, dove purtroppo gli verrà amputata la gamba colpita a causa dello sforzo a cui era stata sottoposta per giungere ai rinforzi e completare la missione.
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Percorsi della storia, cammini indimenticabili

Il turismo culturale offre al giorno d’oggi davvero una vastissima possibilità di scegliere luoghi ed itinerari di tutti i tipi e di visitarli nel modo in cui più ci piace farlo; non solo abbiamo la fortuna di poter anche contare su tecnologie avanzate in grado di spiegare e raccontare la storia del luogo che stiamo visitando avvalendosi di supporti video e con il commento di noti storici e storiografi, ma se vogliamo possiamo anche immergerci in prima persona nel contesto storico in cui ci troviamo e vivere in un certo senso ‘realisticamente’ questa esperienza.

Camminare a piedi usando lo stesso percorso fatto secoli e secoli prima dalle popolazioni dell’epoca e soffermarsi a contemplare i luoghi diventati famosi per un qualsiasi avvenimento che è passato alla storia, è senza dubbio un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. La via Francigena o il Cammino di Santiago, insieme a molti altri, ne sono esempi chiari, essendo oggi tra le mete più gettonate del nuovo turismo culturale.

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